ATTENZIONE: la versione in italiano di ANR non è più aggiornata da molto tempo. Ti consigliamo di visitare la versione in inglese disponibile qui.
ATTENZIONE: la versione in italiano di ANR non è più aggiornata da molto tempo. Ti consigliamo di visitare la versione in inglese disponibile qui.
Howard Scarr: uno scienziato del suono
About:
interviste,
plug-in,
sintetizzatori,
u-he
Nell'intervista realizzata con Urs Heckmann di u-he, abbiamo menzionato il fatto che Zebra 2 è stato usato estensivamente durante la creazione della colonna sonora dell'imminente Batman - The Dark Night. E abbiamo anche citato Howard Scarr, che è stato chiamato dal compositore Hans Zimmer in qualità di sound-designer e assistente alla programmazione dei sintetizzatori.
Proprio qualche settimana fa Howard Scarr (già tastierista negli anni 70 con la band inglese Zorch, sound-designere per Access, Waldorf, ecc.; per un profilo completo si veda il suo sito) ha pubblicato una raccolta di suoni e risorse per Zebra chiamate Zebra Science (242 patch, 48 oscillator templates e 35 envelope templates, più istruzioni e trucchetti per ottenere il meglio dal sintetizzatore in questione).
Zebra Science è assolutamente raccomandato a tutti i possessori di Zebra, per cui vi rimandiamo al solito sito u-he per l'acquisto.
Ne abbiamo approfittato per fare qualche domanda ad Howard, sul suo lavoro e sui sintetizzatori che conosce cosi bene... per scoprire che ultimamente preferisce suonare la chitarra elettrica! Così va la vita...
Quale è stato il tuo primo sintetizzatore?
Un EMS Synthi AKS, nel 1973. Il negozio era il più grande di Londra, avevano AKS, un Minimoog e un Arp Odissey. Ho scelto l'AKS perche' faceva degli strani e meravigliosi rumori, tipo Pink Floyd, Gong. In più era un pò più economico, aveva un sequencer, ed al tempo non ero un granche' come tastierista.
Hai visto con i tuoi occhi e toccato con mano buona parte della storia moderna del sintetizzatore. In breve, ci dici quali sono stati i punti più alti e più bassi di questa grande impresa dell'uomo?
Le cose migliori furono create da persone entusiaste, che investirono molto in termini di tempo e risorse mentali, inseguendo un sogno personale. Dopo i primi grandi modulari, le rivoluzioni più grandi sono state rappresentate dai primi synth a tastiera abbordabili, dalle soluzioni pratiche per la polifonia e per la memorizzazione dei suoni, dalla sintesi digitale resasi via via più economica, e in ultimo, dai plug-in.
I punti più bassi sono rappresentati dal desiderio di tagliare sulla qualità, creando synth meno costosi ma anche meno espressivi (mi vengono in mente EMS Polysynthi e Akai AX), oppure dal non coinvolgimento dei musicisti nella fase di progettazione. E poi ovviamente abbiamo tutti dovuto sopravvivere al lungo periodo in cui le manopole erano praticamente sparite dal pannello!
Analogico contro Software: ultimanente sul forum KVR hai sostenuto che Zebra riesce a battere anche alcuni dei mostri sacri analogici. Immagino tu stessi parlando della pasta sonora e degli ovvi vantaggi del software sull'hardware. Ma non pensi che la grossa differenza sia ancora nel modo in cui ci si relaziona allo strumento, dunque nelle possibilità di controllo fisico, e che questo costituisca una grande parte del risultato sonoro finale?
Sicuro. Comunque i controller MIDI permettono di gestire il software nello stesso modo dell'hardware. Certo, devi vincere la tentazione di usare tutto quello a tua disposizione invece di concentrarti sulla performance, esplorando i limiti di una semplice patch. Ma soprattutto devi avere un minimo di talento musicale.
Che pensi di strumenti/controller basati sul tocco, come Reactable, Monome, Tenori-on?
ReacTable era un'idea brillante, mi piacerebbe perdermi su uno di essi! Non penso invece che la matrice a bottoni crei delle buone interfacce per la performance, mi piacerebbe magari usarle per il cablaggio virtuale.
Zorch fu una della prime band (e la prima in UK) costituite solo da synth. Se tu fossi un teenager oggi e stessi formando una band del genere, che set-up verrebbe scelto?
Una soluzione ibrida: un portatile come sequencer e host per plug-in, con un paio di validi MIDI controller, e uno o due synth analogici monofonici molto modificabili. Dall'altra parte ci sono cosi tante synth band oggi, che forse potresti più facilmente trovare la tua nicchia usando esclusivamente hardware vintage, ammesso tu possa permettertelo. Fra l'altro con Zorch sul palco usavamo solo tre EMS Synthi e due tape machine per il delay ping-pong.
Ho letto che non sei un fan dell'elettronica degli ultimi decenni. Dunque parole come IDM, Glitch, Techno, D'n'B, Dubstep, etc. sono vietate nel tuo vocabolario?
Non proprio vietate, ma mi capita raramente di sentire abbastanza differenze fra quelli che io considero sotto-generi della Techno per giustificare tali distinzioni. Continuo ad ascoltare nuova musica, ma ad essere onesto, l'attuale inondazione di strumentali basati su synth e/o beats mi lascia del tutto freddo quando addirittura non irrita la mia sensibilità musicale vecchio stile. Chemical Brothers e pochi altri hanno tirato fuori roba interessante, ma oggi preferisco ascoltare nuove guitar band. Infatti ho anche iniziato a far pratica con la chitarra elettrica e mi sono unito ad una giovane band (Ayefore) nella mia città, in modo da scatenarmi sul palco e fuggire dai synth ogni tanto.
Abbiamo detto di Hans Zimmer e di Batman. Zebra 2 è davvero l'unico synth utilizzato nella colonna sonora, e più in generale che ruolo hanno i sintetizzatori in questo lavoro?
Nel momento in cui sono venuto via, Zebra 2 sembrava essere l'unico software synth usato da Hans, e non gli ho visto neanche cercare i suoi mostri analogici; è un grosso fan di Zebra 2. E dubito che qualcuno nella notte abbia caricato un TB303 virtuale nel mezzo della notte, quando non c'era nessuno.
Anche il co-compositore, James Newton-Howard sta usando Zebra 2 ora. Mel Wesson ha provveduto a fornire molto materiale di base, e so che la sua arma principale è un sistema modulare PPG. Non ho idea di quanto prominente sarà il suono sintetico nel mix finale, per esempio come si miscelerà con le parti orchestrali e i campionamenti. La mia impressione è che il pubblico generalista sentirà un'orchestra massiccia e spaventosa, mentre i fanatici dei sintetizzatori sentiranno anche questi strumenti.
Hai anche lavorato in passato come consulente per grosse aziende: cosa ti piacerebbe vedere in un nuovo strumento?
Mi piacerebbe che venisse abbandonato tutto ciò che è complessità superflua, che si vada verso usabilità e qualità piuttosto che verso l'aggiunta patologica di caratteristiche su caratteristiche. Mi piacerebbe vedere più nuovi synth a tastiera senza troppi frizzi e lazzi, adatti alla performance. Anche delle soluzioni hardware per ospitare plug-in (sto aspettando per vedere come si comporta il V-Box di SM ProAudio). Display multi-touch con superfici migliori, che possano essere usati come percussioni manuali con una generazione sonora basata su modelli fisici. Soluzioni di reverbero a convoluzione più economiche per locali piccoli... beh, sono sicuro di aver dimenticato qualcosa ma mi devo pur fermare da qualche parte!
Da un paio di anni lavori per u-he. Ok, ora Urs non ci sente, dicci dicci, è un bravo capo?
Urs è un grande! E' anche indipendente in maniera fiera, non riesco proprio a vederlo diventare un piccolo ingranaggio di una grande azienda, nonostante le varie offerte ricevute.
Howard Scarr: uno scienziato del suono
2008-05-30T20:14:00+02:00
audionewsroom
interviste|plug-in|sintetizzatori|u-he|
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)