
Nostalgia per dei plug-in? Può essere? Beh, sì, dopo tutto... E' passato del tempo da quando abbiamo iniziato a sperimentare con effetti e strumenti software. E probabilmente, se ripensiamo a quei giorni, il marchio Prosoniq ci torna alla mente portando con sé dei bei ricordi. SonicWORX (il primo software per Mac con una architettura a plug-in), PiWarp, Orange Vocoder, Morph, ma anche l'applicazione TimeFactory (ricordo la prima prova, fu uno di quei momenti "wow"!)...
Per farla breve, eravamo stati felici di leggere, qualche mese fa, del ritorno sul mercato di Prosoniq. Finalmente veniva promesso un aggiornamento della loro linea dei prodotti in ambito Mac, che sarebbero così diventati compatibili con le ultime versioni di DAW e sistemi operativi.
Morph è stato il primo della serie (ora sta per essere rilasciato anche Orange Vocoder) a ricevere il nuovo "make-up".
Per chi non lo conoscesse, questo plug-in offre un modo unico di fare appunto un morphing di due segnali audio diversi, in tempo reale. Come funziona? Il suo creatore, Stephan Bernsee, lo spiegava qualche anno fa in un'intervista: "la mia definizione di morphing viene dal mondo del video, dove esso è stato inventato da ILM e usato per la prima volta in Terminator, se non erro. In quel contesto, morphing significa che un oggetto in una scena muta lentamente la sua forma diventando cosi' un'altro oggetto. Il processo analogo in campo audio sarebbe rappresentato da uno strumento che lentamente cambia la propria 'forma' per divenire un'altro strumento. Tutti i processi di morphing che ho avuto modo di osservare, eccetto il nostro, fanno una sorta di manipolazione spettrale che non ha niente a che fare con la 'forma' dello strumento originario. Il concetto di 'forma' richiede una comprensione della natura del suono che viene processato - dunque vedo queste tecnologie come dei meccanismi matematici dotati di effetto musicale, ma non vere e proprie tecnologie 'musicali'. Il problema è che esse richiedono che il suono venga analizzato precedentemente alla manipolazione, e che tendono a produrre risultati poco musicali nelle fasi intermedie del morphing. Il nostro processo di morphing è invece basato su un approccio inerentemente 'musicale', e dunque non soffre di queste restrizioni"
E' interessante fra l'altro il fatto che Stephan abbia iniziato a sviluppare Morph sul suo Atari ST alla fine degli anni '80 (e naturalmente non era un software in tempo reale allora!). Beh, si sa, quando le idee sono buone, resistono al passare del tempo!
Vi starete probabilmente chiedendo: può essere ancora oggi uno strumento utile alle nostre produzioni? Noi crediamo che Morph sia ancora quell'amabile software che era anni fa. Usato nel modo giusto può essere davvero una fonte di ispirazione, ed in fondo il suo pregio è proprio quello di aiutarci a creare suoni che altrimenti non esisterebbero. Non a caso è uno dei software preferiti di BT, cosi' come di grandi studi quali quelli della BBC.
Sia che siate affezionati ai plug-in vintage, o che siate alle prime esperienze, scaricate il demo di Morph e divertitevi!

Bene Stephan, buone notizie allora!
Terremo d'occhio il sito Prosoniq, e speriamo di vedere dei nuovi prodotti creativi presto...