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TENORI-ON: prima mini prova sul campo


Con l'occasione di una breve visita in Inghilterra, ho avuto modo di fare un primo incontro ravvicinato col TENORI-ON (se ne era già parlato qui e ).
Non sarà una recensione vera e propria, ma una raccolta di sensazioni, magari in attesa di un futuro approfondimento.


Partiamo dagli aspetti positivi:

- il TENORI-ON ha una curva di apprendimento effettivamente molto rapida. Si può iniziare a realizzare qualcosa di "musicale" in pochissimo tempo (leggi: minuti)

- il design è intrigante

- è di sicuro più piacevole da vedere, in un contesto di performance live, rispetto al setup basato su laptop

- è uno "strumento" indipendente (non necessita di computer), e può essere utilizzato anche a batterie, e con cuffie o speaker incorporato; l'ideale per chi ama comporre sul divano

- il display, sebbene piccolo, è usabile e ben leggibile

- i preset di tipo "beeps and beats" sono interessanti (ma qui andiamo sul soggettivo, chiaramente se siete amanti di suoni industrial non saranno proprio la vostra palette preferita)

- il sequencer, combinato con le differenti modalità d'uso, i layer, etc. lo rendono divertente e allo stesso tempo piuttosto flessibile e potente

- la possibilità di futuri aggiornamenti del software interno, dunque delle sue capacità


Fra i lati negativi:

- la sensazione tattile, nel senso che proprio quella che in teoria mi aspettavo essere uno dei "plus" del TENORI-ON, si rivela una mezza delusione. I tastini che costituiscono la superficie di controllo sono troppo plasticosi e con quel rumore che fanno quando premuti/sfiorati danno una idea di precarietà non proprio piacevole. Probabilmente la non rigidità è legata ad alcune possibilità offerte dall'interfaccia, ma in ogni caso al tatto il risultato finale è inferiore alle aspettative. Fra l'altro lo strumento non è sensibile al tocco, dunque non vi aspettate di lavorare sulla dinamica.

- una parte di preset, quelli un po' stile GM potevano proprio risparmiarsela, l'unicità dello strumento andava rafforzata anche sotto il profilo timbrico, visto anche il fatto che il Tenori-on non offre funzioni di sintesi

- se non erro, non è possibile stabilire lunghezze diverse delle note nel sequencer, si tratta di un valore fisso (speriamo in un upgrade, vedi sopra)

- il costo di 600 pounds (ad oggi 870 €, o 1.200 $) mi pare eccessivo. In realtà, in casi come questo, dove abbiamo un prodotto che non ha eguali sul mercato, è difficile commentare il fattore prezzo. Se pensiamo che il target del TENORI-ON sia il non-musicista appassionato/curioso di diavolerie gadgetistiche (e dunque danaroso) forse il prezzo può essere anche accettabile (in fondo per fare i fighi con gli amici questi tizi sono disposti a tutto!). Per il musicista che ama spendere in strumenti di qualità, paradossalmente l'oggetto potrebbe apparire un pò troppo giocattoloso, non sufficientemente "hi-quality". Il musicista di tasca medio-stretta rischia invece di desiderarlo invano. Insomma, cara Yamaha, io consiglierei di portare il prezzo ad una soglia un pò meno rischiosa, sarebbe un peccato veder finire questo progetto nella lunga lista dei flop commerciali...

- non riguarda la qualità dello strumento, ma insomma, venderlo solo in UK e per di più in pochi negozi (e neanche quelli tradizionali di strumenti), bah...


In sospeso:

- come dicevo si è trattato di un breve test, e le sensazioni sono appunto solo sensazioni. Di sicuro con un periodo piu' lungo di prova alcune potrebbero anche essere modificate. Inoltre non sono stato in grado di provare funzionalità "extra" come sampling, midi, interconnessioni fra più Tenori-on.


Conclusioni: il TENORI-ON è ad oggi un prodotto unico (il Monome è un'altra cosa, non meno interessante, ma chiudiamola qui), per molti aspetti pensato in maniera e-c-c-e-l-l-e-n-t-e. Sembrerà banale dirlo, ma per capirne l'essenza va provato in prima persona, lasciate perdere i video su YouTube.
Già questi due fattori lo rendono meritevole e degno di un futuro roseo. Come detto, il prezzo di lancio mette secondo me questo futuro un pò a rischio, ma vedremo come si evolveranno le cose.
Quello che a me piacerebbe vedere è un miglioramento nelle qualità tattili dello strumento. Forse non è nelle intenzioni del suo creatore, ma se si presenta il TENORI-ON come "lo strumento digitale per il ventunesimo secolo" credo sia lecito aspettarsi qualcosa di più sotto il profilo del tocco. Se non altro mi piacerebbe avere qualche rassicurazione dalla Yamaha circa l'effettiva resistenza della superficie di controllo (e sempre legato a questo, sulla possibilità di sostituire eventuali singoli tastini-sfere).

Detto questo, io una letterina a Babbo Natale la scriverei lo stesso, chissa' che passando dalla Finlandia non si possa fermare un attimo in Inghilterra...

P.s: a vedere alcune vere e proprie recensioni uscite ultimamente (frutto di più giorni di test, come quelle uscite su SonicState o Musicthing) sembra che le mie "impressioni a prima vista" siano abbastanza condivise.

2 comments:

S.C. on 26 maggio 2008 alle ore 08:43 ha detto...

Scoperto ieri per caso, mi ha ultra eccitato ed ho letto con piacere tuo ricco e completo articolo.
Complimenti, condivido perplessità ed aggiungo nota per la polifonia a sole 32 voci, in questo momento sto cercando dove acquistarlo ed a quanto ...

Saluti & Grazie

audionewsroom on 30 maggio 2008 alle ore 15:37 ha detto...

Probabilmente avrai visto che ci sono altri articoli sul sito, relativi al Tenori-on (c'è un tag apposito).
Buona scoperta :-)

 

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