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BanPiracy e Waves: si passa ai fatti

Come forse ricorderete, qualche mese fa avevamo parlato di BanPiracy e delle azioni legali che stava intraprendendo contro studi di mezzo mondo, accusati di utilizzare software piratato (in particolare plug-in Waves).
A giudicare da un articolo uscito in questi giorni su PSNE, la cosa sta andando avanti in maniera piuttosto spedita.
Sono stati pubblicati i nomi di alcuni addetti ai lavori (proprietari di studio o comunque collaboratori) losangelini, a cui sono stati notificate delle richieste per perdite commerciali stimate dai 3800 fino ai 21000 dollari. A queste cifre vanno poi aggiunte le richieste per danni e le spese legali, e dunque la cifra finale è destinatata a crescere (pare di oltre dieci volte).
Da alcune dichiarazioni rilasciate da BanPiracy, in USA si sta procedendo con richieste molto più pesanti rispetto a quanto stia avvenendo in Europa (dove pare la richiesta sia di quattro volte il valore del software contestato).
In generale, pare che siano 1.200 gli studi visitati da emissari di BanPiracy in tutto il mondo, e che in media il 50% di essi sia in possesso di software Waves non originale.
Tutta la vicenda continua a porre diversi interrogativi: sarà un bene per Waves, e ci saranno altre software house disposte a intraprendere la stessa via?

Al momento non risulta che BanPiracy abbia altri clienti oltre al brand israeliano. E sinceramente la cosa non ci stupisce, visto che questa strada rappresenta una sorta di punto di non ritorno, nell'immagine e dunque nella percezione del brand da parte degli utenti.
Dal nostro punto di vista continuiamo a preferire, per esempio, l'approccio di cui ci parlava qualche mese fa lo staff Sonalksis. Un altro esempio apprezzabile (ad un livello commerciale evidentemente diverso) in questi ultimi mesi è costituito da Apple e dal suo abbandono dell'hardware dongle per Logic.
Stiamo comunque cercando di carpire pareri e intenzioni da parte dei rappresentanti di altre software house riguardo a questa vicenda, vi terremo aggiornati...

UPDATE: proprio Dave Gamble, il giovane guru di casa Sonalksis, ha scritto qualche giorno fa un articolo sull'argomento, in cui dice in sostanza di approvare la mossa fatta da BanPiracy/Waves. In particolare Dave approva che essa colpisca studi di registrazione medio-grandi (dunque tenuti ancor più di altri ad essere in regola). Al tempo stesso Dave dice che non si butterebbe mai in un'impresa simile.
 

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