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Il "primo album" col monome


Matthew G Davidson, alias Stretta, è un musicista e designer. E' molto noto fra i possessori del monome in quanto è anche uno dei più ferventi sviluppatori di patch Max/Msp per il controller.
Ieri Stretta ha pubblicato un album tutto fatto col monome, realizzato nel weekend della festa del Thanksgiving. Beh, naturalmente l'affermazione è più una sorta di provocazione/colpo di teatro, visto che il monome è un controller e non un vero e proprio strumento musicale. Ma come scrive lo stesso Matthew: "Se questo 'diluisce' l'idea di un album solo fatto col monome, le persone interessate a trovare la propria voce con uno strumento fatto di griglie di bottoni, dovrebbero notare che la mancanza di un software predeterminato e di suoni rappresenta la vera forza del monome".
Come generatori di suono, nell'album sono stati usati un Doepfer modular, un Prophet 5 e MachFive 2. Ma la cosa più interessante è che Stretta ha utilizzato solo patch da lui stesso create (e liberamente scaricabili). Insomma un vero lavoro da artigiano, e io ho un enorme rispetto per persone così.
L'album si chiama "Grids" ed è scaricabile dal sito di Stretta. Sono ben accette donazioni.

TENORI-ON e Live, via Max/Msp


Kurt "Pyrolator" ci fa sapere dalla sua Germania di essere un possessore di TENORI-ON e di essere alle prese con il suo uso come controller per Ableton Live.
Purtroppo il manuale utente non è di aiuto su questi argomenti, e Kurt ha deciso di fare per conto suo.
Si è trovato ad affrontare due problemi: uno riguardo al Midi Clock che lo strumento invia, e che non pare stabile, ed inolte un certo delay nelle trasmissioni.
Si è accorto anche che il TENORI-ON fornisce solo 16 MIDI notes su ciascun layer.
Per ovviare a queste problematiche Kurt ha avviato il progetto TENORI-ON helper. Si tratta di una patch Max/Msp che permette di adeguare il MIDI clock all'host (in questo caso Live), cambiare i primi cinque layer del TENORI-ON come input per l'host, controllare i samples nel gate-mode, e di avere semplici funzioni in remoto.

Ci sono ancora diverse cose da migliorare, e del resto siamo ancora alla versione 0.94.

Potete scaricare la patch dal blog di Kurt.
Nei prossimi giorni pubblicheremo un articolo approfondito sul TENORI-ON, contenente anche un mini-tutorial sulla sua integrazione con Logic.

Off-the-record: GForce


ITALIANOCome anticipato nella recensione di Virtual String Machine, abbiamo fatto una chiacchierata con Dave Spiers di GForce riguardo, appunto, VSM, il suo passato, la pirateria, e... la sua Citroen Pallas (?!?).

Prima di tutto, sto parlando con Dave di GForce Software, GMedia o cos'altro? Devo ammettere che con tutti questi nomi usati in questi anni sono un pò confuso...

In effetti la cosa confonde anche me, a volte! ah ah ah...
Gmediamusic era un'azienda fondata da me e dal mio partner Chris tempo addietro. Abbiamo pubblicato l'M-Tron ed altri sample cd, marchiati GForce.
Alcune discussioni con altri sviluppatori hanno portato ad utilizzare il marchio GForce come un ombrello sotto il quale abbiamo iniziato a collaborare appunto con altre software house, come nel caso di Ohm Force. Il Minimonsta è stato un primo esempio, una joint venture sotto un unico brand.
Via via Chris e io ci siamo accorti che GForce stava prendendo la maggior parte del nostro tempo, e allora quest'anno abbiamo deciso di smettere di avere tutto doppio (tipo i siti web), e di organizzarci un pò meglio.
Auspicabilmente questo ci permetterà di dedicare più tempo allo sviluppo e a gestire in maniera più vivace il nuovo sito GForce.

Occupiamoci ora di VSM: ho visto la vostra foto con tutte quelle fantastiche tastiere che avete campionato, e lasciatemi dire "Wow"! Fanno parte della vostra collezione o le avete prese qui e là?

Alcune appartengono a noi, ma siamo stati fortunati a parlare della cosa a Gordon Reid (giornalista di Sound On Sound) all'inizio del progetto VSM. Gordono stava effettuando una ricerca sull'argomento per una serie di articoli, e aveva acquistato alcune meravigliose macchine nel corso di tale ricerca. Noi abbiamo campionato molte di esse, ed abbiamo imparato da Gordon un sacco di cose circa la storia e l'evoluzione del "genere" String Ensemble.

Nel creare VSM, ti è venuto in mente che saresti diventato la persona più odiata da tutti quelli che speculano sul mercato dell'usato, vendendo queste tastiere a prezzi ridicoli?

In realtà potrebbe avere l'effetto opposto. Un pò come è successo con l'M-Tron, VSM farà conoscere queste macchine e questi suoni alle nuove generazioni. Così i più facoltosi inizieranno a pensare: "voglio un Freeman String Synthesizer/Solina/Elka Rhapsody originale...". Se questo succederà, i prezzi si alzeranno ancora.
Anni fa pur volendo non riuscivi a liberarti di un Melly (sta per Mellotron, ndr), mentre oggi non è proprio così...

Lo so, non è proprio una domanda rock'n'roll ma... ci potresti dare dei dettagli su come sono state campionate le varie macchine?


Tutti gli strumenti sono stati registrati utilizzando una RME Fireface 800 oppure una Metric Halo 2882. La chiave è stata in realtà riuscire a trovare, per quanto possibile, i migliori modelli per ciascun strumento. Se non ricordo male, abbiamo registrato tre Arp Omni prima di trovare il migliore.

Alcuni di questi strumenti avevano anche altri preset, oltre a quelli dedicati agli archi (tipo fiati, ottoni), che in alcuni casi potevano essere usati per creare dei mixi interessanti. Visto che non li vedo in VSM immagino abbiate voluto restare fedeli ad un approccio "strings-only", vero?

Si, l'idea di VSM è nata quando ci hanno chiesto di trovare un Solina per i Kasabian (una band inglese). Ci è voluto un pò, e quando l'abbiamo trovato e abbiamo iniziato a suonarlo, ci siamo innamorati di quel suono. Io ero un grande fan del funk anni settanta (Roy Ayers, Herbie Hancock, Lonnie Liston Smith, etc,) e suonare quello strumento ha portato un raggio di sole ad una, altrimenti umidiccia e grigia, giornata inglese.
La cosa è coincisa anche con il fatto che un nostro amico avesse lavorato sull'ultimo album di Goldfrapp, e dopo che abbiamo sentito la canzone Number One (dove il riff principale è fatto con una Roland RS505) abbiamo pensato: "Dobbiamo fare uno strumento retro string ensemble!".
Naturalmente avremmo potuto partire per tutte le tangenti possibili, ma dovevamo focalizzare il più possibile, e dunque niente preset di brass o organ.

Il modulo di sintesi che avete aggiunto è un bel bonus: è qualcosa creato appositamente per l'occasione o avere riadattato filtri e sintesi usati in altri vostri strumenti precedenti?

E' completamente nuovo. Preferiamo creare qualcosa da zero anziche' prendere vecchio codice e riadattarlo. Ecco perche' ci mettiamo così tanto, eh eh...

Quante persone hanno lavorato su VSM? Ho letto che anche Art (il creatore di Phatmatik Pro) era coinvolto nel team, giusto?

Parliamo probabilmente di un team principale di tre o quattro persone, ma devo dire che è sempre difficile dare un numero esatto. Ci sono persone che entrano ed escono da un progetto nel corso del tempo. Se poi conti i beta-tester e vari musicisti, il numero sarebbe poi molto più alto.
Siamo fortunati nel lavorare con persone molto valide e la loro esperienza è alle volte vitale. Art è stato il principale sviluppatore, e probabilmente anche quello che ha dovuto sopportare più notti insonni.

Riguardo la sezione effetti: suppongo sia stata creata per gli strumenti che originariamente ne erano privi. Da cosa sono stati modellati phaser ed ensemble?


Abbiamo iniziato col guardare ad un ensemble del tipo Solina, ma spesso quando provavamo ad aggiungerlo a cose come un Elka Rhapsody, il tutto suonava troppo... Solina. La stessa cosa succederebbe con un ensemble tipo Roland. E tutto questo avrebbe alterato l'idea di avere una collezione di strumenti diversi, ciascuno con un proprio carattere. Alla fine abbiamo optato per un soluzione intermedia, che permettesse un alto grado di flessibilità, dove l'utente può aggiungere un pò di colore senza che la cosa risulti eccessiva.

Ancora riguardo agli effetti: come mai niente delay?

Ne abbiamo discusso a lungo, ma quando abbiamo sentito il il phaser in modalità 12 stage, il phaser ha vinto la sfida.

Ho letto che ci saranno degli expansion pack per VSM in futuro. Puoi dirci qualcosa di più in proposito?

Ci sto lavorando, e ci sono delle cose che sicuramente faranno parte della lista, tipo Hohner K4, Yamaha CE25, Korg Lambda, Elektronika EM25, e qualcos'altro che rappresenterà la ciliegina sulla torta. Mi spiace, ma non ti posso dire di più per ora.

Come era prevedibile, VSM è anche un tributo virtuale alle aziende italiane degli anni settanta (Elka, Siel che era il vero creatore dell'Arp Quartet, Crumar). Ma è vero che pensavi che il preset "Violoncello" presente sull'Elka Rhapsody fosse un errore? Mi sono divertito molto nel leggerlo!

Si, ammetto che la cosa mi aveva confuso, il che è imbarazzante considerando il tempo passato in Italia. So che i miei amici di Generalmusic mi sfotteranno senza pietà su questo al prossimo NAMM!



GForce si descrive come un'azienda con "un'enfasi sul modeling di synth vintage". Visto che il concetto di vintage è necessariamente non statico, pensi che vi vedremo prossimamente al lavoro su synth anni ottanta e novanta?


E' possibile. Il fatto è che a noi piacciono cose che sono "un pò fuori", e prima succedeva molto di più, rispetto ai prodotti degli anni ottanta e novanta. Sono attratto dalle situazioni in cui un settore industriale inizia a trovare una sua strada, perchè le persone in questi casi se ne vengono fuori con idee completamente oblique, all'interno delle quali c'è una certa magia...

So che hai lavorato con tantissimi artisti, come programmatore e tecnico. Quali sono le richieste più difficili o più strane che hai ricevuto?

Ai vecchi tempi le persone mi chiedevano cose del tipo: "Fammi un suono che fa Zzzzzmmmmooooooyyyyww". Pensavano potessi leggere le loro menti. Era difficile perchè il tempo in studio era incredibilmente costoso, e loro erano li' a battere le dita mentre io provavo a connettere moduli su moduli per trovare quello che gli girava in testa, mentre loro commentavano "Fallo più color arancio".
Quello che mi piace in quelle situazioni è che lì impari il mestiere. E' la stessa cosa dell'essere on the road, le tue cose devono funzionare perchè lo show DEVE andare avanti.
C'è un esempio che mi viene in mente: ero su una montagna svizzera a riprogrammare un sacco di roba per un concerto di Debbie Harry in un festival molto importante, in quanto nessuno dei nostri era arrivato. Ho preso a prestito roba da gente come Dave Stewart e Billy Idol, e sono riuscito a far funzionare il tutto quando mancava una sola ora al concerto. Ce l'abbiamo fatto ma è stato davvero intenso.
Chris, che ha lavorato con Rick Wakeman e Keith Emerson, avrebbe altre cose interessanti da raccontare...

Che mi dici del fenomeno pirateria: come influenza il rapporto con la clientela e che ne pensi di BanPiracy?

La pirateria è un problema serio per tutti gli sviluppatori, specialmente quelli di nicchia come noi, e penso non ci siano scuse per esso visto anche l'ammontare di roba freeware in giro. Ho più rispetto per chi crea un bel pezzo con roba freeware di quanto ne abbia per un "drogato di warez" che va avanti quasi per automatismi, senza reale coinvolgimento.
La cosa triste per me è che il nostro settore sta perdendo programmatori, in quanto non possiamo competere con i salari della grande industria ed anche perchè diventano demoralizzati nel vedere il proprio lavoro messo in giro così, come se non valesse nulla. E' dura vedere persone che amano quello che fanno e lo fanno anche molto bene, costrette a passare a fare qualcosa di molto meno creativo.
La questione BanPiracy è allarmante a molti livelli, se le loro stime sono corrette e dunque la pirateria negli studi è un fenomeno così endemico come dicono, allora forse la loro esistenza è parte di una situazione "causa-effetto". Io provo a rimanere positivo, e speriamo che l'ago della bilancia ad un certo punto si fermi più al centro.

Sei stato una sorta di pioniere nel settore dei controller midi hardware con il PhatBoy. Per il futuro vedi un possibile nuovo coinvolgimento di GForce nel settore hardware?

E' possibile, e non si può negare che l'hardware almeno non può essere piratato. Il che lo rende attraente agli occhi delle software house.
Quello che mi piace del software è che in un certo senso siamo ancora ai primi passi nel settore, e c'è uno spirito di avventura che è eccitante. Mi è capitato di parlare con il capo di un'azienda di sintetizzatori che mi ha detto: "Se non riesci a produrre in Cina, non riesci nemmeno a entrare sul mercato", il che per me implica che tutti stanno andando dietro ad un abbattimento di costi nella produzione piuttosto che alla creatività. Il mondo del software non è così, almeno per ora...!

GForce non è proprio un marchio conosciuto per la sua iper-produttività. E' dovuto al fatto che tu hai passato troppo tempo in questi anni a cercare di rimettere in sesto la tua Citroen Pallas "vintage"?

Ah ah ah! La verità è che la mia DS è chiusa in garage da cinque anni e ancora non ho trovato tempo da dedicarle. Ogni anno dico: "Quest'anno la rimetto a nuovo" ma poi c'è sempre qualcosa che congiura contro di me.
Qui in GForce ognuno ha i suoi interessi esterni, e sono queste cose che ci ispirano e ci eccitano. Per esempio, durante l'anno scorso ho lavorato a due film, un paio di album, e ho dato una mano in un'assistenza tecnica per un paio di tour. E' inevitabile che trai degli stimoli e delle idee da tutto questo. Alcune delle migliori idee mie e di Chris sono venute proprio dal cercare delle soluzioni a problemi con cui quotidianamente ci confrontavamo, in concerto o in studio.

Prometto di non dirlo a nessuno, che c'è di nuovo nei vostri laboratori segreti?

Ah ah ah, vorrei che fosse così semplice, ma in verità abbiamo diversi progetti che vanno avanti allo stesso tempo e la loro messa a fuoco può cambiare a seconda di ciò che ci ispira in un determinato momento. Per esempio, possiamo incontrare delle difficoltà su una cosa e la mettiamo in attesa, e ci mettiamo al lavoro su un'altra. E' un po' come durante un mixaggio, a volte ti devi dare un po' di tempo e spazio cosi' poi da tornarci su con orecchie fresche.
VSM è venuto fuori per il fatto che abbiamo dovuto trovare quel Solina, e se tu mi avessi fatto questa stessa domanda un mese prima, ti avrei detto qualcosa di completamente diverso.

Ok, abbiamo finito, ora puoi farti una birra!

Alla tua salute, e un saluto caloroso all'Italia!

Virtual String Machine (VSM): mini-recensione

UPDATE: leggi anche l'intervista con Dave Spiers, il co-fondatore di GForce. Siamo andati dalle chiacchiere su VSM, fino a parlare di una Citroen Pallas (?!?)

Virtual String Machine (o VSM) è il nuovo software synth di GForce (già creatori di M-Tron, Oddity, Imposcar, Minimonsta). E' un progetto dedicato a rendere omaggio ad un genere di synth molto in voga nella musica degli anni settanta, e di conseguenza riscoperto nell'ultimo decennio.
Sono le cosiddette string-machine, a cui dobbiamo la maggior parte dei tappeti sonori della storia della musica moderna (giusto per fare qualche nome: Arp Quartet, Solina, Elka Rhapsody, Freeman String Symphonizer, etc.).
Abbiamo parlato di software synth: infatti VSM non si limita ad essere una "semplice" libreria di campioni (in totale 2.5 Gb) di di quelle tastiere, ma permette una flessibilità di risultati molto interessante. Innanzitutto ci sono due layer che permettono dunque di caricare due diversi set di sample (volendo potete dunque mischiare un violoncello dell'Arp Omni con una viola Solina, etc.). Oltre a questo c'è poi un vero e proprio modulo di sintesi, con tanto di filtro e amp envelope, che permette di intervenire sul suono di ciascun layer. Eppoi non manca una sezione effetti con phaser ed ensemble, per modulare i suoni dei synth che originariamente erano sprovvisti di tale effetto.
La realizzazione è eccellente, sia dal punto di vista sonoro quanto da quello funzionale. Pur essendoci più cose con cui smanettare rispetto agli originali, il VSM offre lo stesso feeling da 'gratificazione instantanea'; io ci ho passato delle ore soltanto provando pochi preset!
VSM è destinato a diventare un nuovo classico, soprattutto per quelli che non hanno voglia di spendere cifre folli per acquistare gli originali (ammesso che li troviate in buono stato!).
Ah, dimenticavo: GForce ha un nuovo sito (molto migliore del vecchio), e fra le altre cose potrete trovare un sacco di altre informazioni su VSM...

Piattaforme: OS X e Windows,
Formati: standalone e plug-in VST, RTAS e AU.
Prezzo: 129 € (Iva esclusa)
La distribuzione mondiale e' curata da M-Audio, e come al solito in Italia se ne occupa Soundwave.

Björk e il TENORI-ON


Björk sta usando uno (o più?) TENORI-ON nel suo tour. Potete vedere lo strumento in azione nei visual che girano in background (purtroppo il fimato è girato a mano ed è spesso fuori fuoco, ma fa comunque al caso nostro). Il video è tratto dal concerto tenuto a Santiago (Cile) circa due settimane fa.

iPod Touch e l'ingresso audio

iPod e iPhone stanno divenendo un interessante campo di ricerca per hackers e modders. Per l'iPhone abbiamo visto di recente i prototipo di BeatPhone e mpc500.
Ora i possessori di iPod Touch saranno felici di sapere che il gestore di touchmods.blog.com ha scoperto che esso contiene un ingresso audio (anche se non documentato da Apple), e che tale ingresso è attivo e dunque sfruttabile per il collegamento di un segnale esterno (cd, microfono, etc.). Naturalmente questo apre le porte ad applicazioni nel campo del VoIP, ma visto che qui siamo su AudioNewsRoom, speriamo di vedere anche delle applicazioni musicali per l'iPod Touch nei prossimi mesi.

TENORI-ON in Italia: Aprile '08?

Si tratta solo di voci di corridoio (da una fonte non verificata, presente al Remix Hotel tenutosi a Los Angeles giorni fa, in occasione di uno showcase Yamaha), ma visto che il TENORI-ON è uno degli oggetti più desiderati del momento abbiamo pensato di pubblicarlo ugualmente.
Pare che lo strumento verrà messo in vendita negli Stati Uniti (e dunque probabilmente anche in Italia e nel resto del mondo) a partire da Aprile 2008. Non c'è comunque nessuna conferma ufficiale da parte di Yamaha UK (che sta gestendo l'operazione di marketing test sul Tenori-on nel Regno Unito). Vi terremo aggiornati...

Soundtoys Native Bundle

Con alcuni strumenti o effetti, non c'è da perdere troppo tempo prima di capire di essere di fronte a qualcosa di qualitativamente superiore. Lo si capisce al volo sentendo per esempio il manico e le finiture di una chitarra, ma è altrettanto facilmente percebibile quando si apre un plug-in e si inizia a farci passare del suono attraverso. E' quel sorriso che viene da dentro. Ed è questa la sensazione che ho provato iniziando ad utilizzare la suite di effetti SoundToys Native Bundle.


I plug-in di Soundtoys erano disponibili già da un bel pò di tempo agli utenti ProTools, e rappresentavano una delle cose più invidiate dagli utenti di piattaforme "native".
Fortunatamente, a partire da marzo scorso, Soundtoys ha deciso di supportare altre DAW, ed ha fatto il primo passo rilasciando appunto il SoundToys Native Bundle, per utenti Mac (le DAW supportate sono: Pro Tools LE, Logic, Digital Performer and Live).

La versione Native comprende una selezione dei plug-in disponibili nella versione TDM: Crystallizer, EchoBoy, FilterFreak, PhaseMistress, Tremolator, Speed (in realtà quest'ultimo è utilizzabile solo sotto ProTools LE ed M-Powered).
Crystallizer è dedicato al retro pitch-shifting reverse echo, e porta con sé le esperienze acquisite dai suoi sviluppatori durante gli anni passati in Eventide. Già citando questo nobile marchio capirete meglio l'entusiasmo contenuto nell'incipit dell'articolo. Crystallizer riprende dunque alcune sonorità del classico H3000, ed aggiunge alcune funzionalità come il Midi sync, controllo Gate/Duck, filtri hi-cut e low-cut, il tutto naturalmente automatizzabile. E' il plug-in forse più creativo della suite, può dare davvero dei tocchi interessanti anche in contesti sonori molto differenti fra loro. A me per esempio è piaciuto molto su chitarre acustiche, pianoforti, synth ambientali...
Echoboy è una echo-machine dal gusto analogico (come del resto l'intera suite), fra i modelli scelti per l'emulazione (una trentina) ci sono classici come Echoplex, MemoryMan, SpaceEcho, DM-2, TelRay, CE-2, ma anche tape-machine come l'Ampex ATR 102. E non ci si ferma al modelling, visto che Echoboy dispone di quatto modalità (Simple Echo, Dual Echo, Ping Pong, Rhythm Echo) e di altri controlli per la personalizzazione del suono (Groove, Feel, etc.).
Anche per Filterfreak gli sviluppatori di Soundtoys si sono ispirati ad alcuni classici del passato, come Mutron, Filterbank, Morley WahWah, etc. Con questo plug-in la prima avvertenza è: attenti ai vosti speaker ed alle vostre orecchie. Il ragazzo è selvaggio, ed è in grado di produrre risonanze pericolose. Ma del resto, è proprio quello che spesso si vuole smanettando sui filtri, no?
Fra le caratteristiche interessanti di Filterfreak, oltre ai controlli che più o meno potete aspettarvi da un prodotto del genere, va ricordata la presenza di un Rhythm Mode: si possono creare dei pattern ritmici che vanno a sync col Midi e che possono essere anche salvati. Se poi non ne avete abbastanza c'è un altro plug-in, Filterfreak2 che è costituito da due filtri analogici utilizzabili in seriale o parallelo.
Chiudiamo la parata con PhaseMistress e Tremolator. Anche in questo caso i nomi sono espliciti.
Vi sarete accorti che non ci sono in giro molti phaser "virtuali" decenti; ecco, con PhaseMistress il problema si risolve facilmente, visto che anche in questo caso gli algoritmi di casa Soundtoys sembrano essere di diverse spanne sopra la media. La ricetta è simile a quanto abbiamo già visto: controlli classici ed essenziali, ma anche possibilità di personalizzare i parametri in modo creativo (il bottoncino Tweak ricorre in più di un plug-in, come vedrete).
Tremolator emula invece il tremolo di alcuni classici amplificatori come i Fender, ma anche del Wurlitzer. Ed aggiunge alcune interessanti possibilità: per esempio il controllo dinamico su Depth e Speed, a seconda delle dinamiche della propria esecuzione, oppure una funzione di auto-gate (sempre modificabile con il Rhythm Editor di cui dicevamo sopra), o ancora i controlli su Groove e Accent.
Non vi parlerò di Speed, in quanto il test è avvenuto con Apple Logic Pro 7.2.3.

Dal punto di vista dell'integrazione con l'host (in questo caso, appunto, Logic) tutto fila abbastanza liscio (da segnalare solo qualche picco di suono capitato durante cambi di preset, probabilmente per questioni di buffer). Il peso sulla cpu è assolutamente accettabile e nella media, soprattutto considerata la qualità sonora (nell'immagine qui a lato potete vedere un esempio per ciascun plug-in. Nel mini-test, condotto su un non più giovane G5 2x2Ghz, si è cercato di scegliere anche qualche preset un pò più complesso di altri).
Le descrizioni lasciano il tempo che trovano, l'importante è come sempre il suono.
E con Soundtoys non si scherza, come dicevamo all'inizio il suono è da "instant smile".
Non vi dirò mai di mettere da parte i vostri gioielli hardware collezionati col sudore (o magari con qualche botta di culo, chissà!), ma anche se siete dei puristi del vintage, vi consiglio di mettere da parte i pregiudizi, aprire le orecchie e provare questi plug-in.
Secondo me i vantaggi dell'integrazione digitale compenseranno ampiamente anche quelle inevitabili differenze che comunque riuscirete a trovare.
Dimenticavo: un valore aggiunto del bundle Soundtoys è la quantità e soprattutto la qualità dei preset. Qui non si tratta di roba tirata via in fretta e furia per fare numero, c'è dietro il lavoro lungo e minuzioso di gente davvero con le palle. Avete presente quanti software escono, magari anche interessanti, ma con dei preset terribili o quantomeno mediocri? Ecco, con il bundle Soundtoys non avrete questi problemi e non perderete tempo, potrete utilizzare da subito al massimo questi plugs.

Se non si fosse capito, AudioNewsRoom consiglia caldamente il Soundtoys Native Bundle, probabilmente l'uscita più importante del 2007 a livello di effettistica per gli utenti di DAW native in ambiente Mac.
Il prezzo ufficiale è di 495 dollari ed ad una prima occhiata potrebbe apparire altino, ma è comunque giustificato se si pensa al livello qualitativo assolutamente al top, (e che si tratta di ben cinque/sei plug-in!).
Se poi consideriamo che il dollaro è ai suoi minimi storici, e che in giro per il web si trovano facilmente offerte allettanti (sui 395 dollari, ad oggi circa 275 euro, poco più di 50 euro a plug-in!), fossi in voi non ci penserei due volte!
In ogni caso, scaricare e provare la demo-version non costa niente (basta avere l'iLok)...

Richieste di sistema: OS X 10.4.x (nel giro di due settimane verrà rilasciato un update per Leopard, con la versione attuale si verifica qualche piccolo problema di automazione).

Nota: il prodotto richiede la presenza di una iLok per l'autorizzazione, forse l'avrete già (altrimenti aggiungete 30 euro al totale). Non è ancora disponibile la versione VST (ne' per Mac ne' per Windows), ma pare che i tipi di Soundtoys ci stiano lavorando.

BanPiracy e Waves: si passa ai fatti

Come forse ricorderete, qualche mese fa avevamo parlato di BanPiracy e delle azioni legali che stava intraprendendo contro studi di mezzo mondo, accusati di utilizzare software piratato (in particolare plug-in Waves).
A giudicare da un articolo uscito in questi giorni su PSNE, la cosa sta andando avanti in maniera piuttosto spedita.
Sono stati pubblicati i nomi di alcuni addetti ai lavori (proprietari di studio o comunque collaboratori) losangelini, a cui sono stati notificate delle richieste per perdite commerciali stimate dai 3800 fino ai 21000 dollari. A queste cifre vanno poi aggiunte le richieste per danni e le spese legali, e dunque la cifra finale è destinatata a crescere (pare di oltre dieci volte).
Da alcune dichiarazioni rilasciate da BanPiracy, in USA si sta procedendo con richieste molto più pesanti rispetto a quanto stia avvenendo in Europa (dove pare la richiesta sia di quattro volte il valore del software contestato).
In generale, pare che siano 1.200 gli studi visitati da emissari di BanPiracy in tutto il mondo, e che in media il 50% di essi sia in possesso di software Waves non originale.
Tutta la vicenda continua a porre diversi interrogativi: sarà un bene per Waves, e ci saranno altre software house disposte a intraprendere la stessa via?

Al momento non risulta che BanPiracy abbia altri clienti oltre al brand israeliano. E sinceramente la cosa non ci stupisce, visto che questa strada rappresenta una sorta di punto di non ritorno, nell'immagine e dunque nella percezione del brand da parte degli utenti.
Dal nostro punto di vista continuiamo a preferire, per esempio, l'approccio di cui ci parlava qualche mese fa lo staff Sonalksis. Un altro esempio apprezzabile (ad un livello commerciale evidentemente diverso) in questi ultimi mesi è costituito da Apple e dal suo abbandono dell'hardware dongle per Logic.
Stiamo comunque cercando di carpire pareri e intenzioni da parte dei rappresentanti di altre software house riguardo a questa vicenda, vi terremo aggiornati...

UPDATE: proprio Dave Gamble, il giovane guru di casa Sonalksis, ha scritto qualche giorno fa un articolo sull'argomento, in cui dice in sostanza di approvare la mossa fatta da BanPiracy/Waves. In particolare Dave approva che essa colpisca studi di registrazione medio-grandi (dunque tenuti ancor più di altri ad essere in regola). Al tempo stesso Dave dice che non si butterebbe mai in un'impresa simile.

Logic: soluzioni ad alcuni problemi

Apple ha aggiornato le pagine del suo knowledge base riguardante le problematiche di Logic. Ci sono alcune cose interessanti che potrebbero risolvere qualche grattacapo, soprattutto per utenti meno esperti.
Ecco nel dettaglio i consigli di Apple:


- mai installare Logic 7 dopo aver installato Logic 8 (o Logic Studio): se è necessario usare la versione 7, va installata prima questa e poi l'ultima versione. Altrimenti l'installazione non va a buon fine

- in sistemi dove sono presenti Logic 7 e Logic 8, Ultrabeat in Logic 7 potrebbe avere problemi nel rintracciare i samples necessari ai preset. In questo caso Apple consiglia di trovare manualmente i samples e creare un nuovo user preset.

- più in generale per quanto riguarda tutte le applicazioni multimediali (Logic Studio, Logic Express, Final Cut, iLife, Aperture), Apple consiglia di evitare aggiornamenti di sistema tramite l'opzione 'Archive and Install'. Si sostiene infatti che con questo tipo di aggiornamento le applicazioni multimediali possano non funzionare correttamente e vadano pertanto re-installate da zero.

- ci potrebbero essere problemi nel fare bounce molto lunghi in formato AIFF. L'errore risultante è "The audio file "[yourfilename].tmp" has a 32-bit format and can't be used". Il problema è correlato secondo Apple al fatto che sia attiva l'opzione 'Normalize' (che fa in qualche modo sballare il calcolo sulle dimensioni del file). La soluzione è fare il bounce in un altro formato (per es. WAV) o deselezionare l'opzione 'Normalize'.

- Se il file browser di Logic Studio non visualizza correttamente i vostri file, il problema potrebbe essere nelle impostazioni di Spotlight. Per esempio, se si è aggiunto il drive di sistema al tab Privacy nelle preferenze di Spotlight, non si otterranno risultati nelle ricerche effettuate nel file browser di Logic.

Alla prossima puntata...

Freesound: ingorghi di samples

Per non fare torto ai più anziani, visto che un paio di giorni fa abbiamo scritto di Soundsnap, vorremmo ora citare un suo "progenitore".
Lanciato nel 2005, Freesound è forse il più celebre database online di samples audio (il tutto rilasciato sotto licenza Creative Commons Sampling Plus).
Il sito contiene diverse decine di migliaia di file, e dispone anche di un forum molto frequentato. Freesound è un progetto legato all'Università Pompeu Fabra di Barcellona (che poi è quella responsabile del Reactable, le cose tornano...) ed il suo sito è diretto da Bram De Jong, di cui molti di voi avranno usato qualche plug-in (è una delle menti di SmartElectronix ed è autore di SupaTrigga, SupaPhaser, etc.).
L'occasione di parlare di Freesound nasce anche dal fatto che il sito sta cercando un aiuto per alleviare il suo carico di traffico online, eccessivo rispetto alle risorse disponibili. Si cercano dunque dei "mirror", le cui caratteristiche minime devono essere:
- Minimum HD space: 50GB
- Minimum Bandwidth allocation: 1 mbps

Se potete, date una mano. E se non potete, fate una donazione. Progetti come questo meritano tutto il supporto possibile, no?

Elektron Mk2: (Re)Made in Sweden

Le ricette che funzionano non hanno bisogno di cambiamenti radicali. Devono pensarla così gli svedesi della Elektron, che oggi hanno annunciato un aggiornamento/revisione MK2 per Machinedrum e Monomachine.
La Machinedrum, la Ferrari delle drum-machines, viene rivista sotto quattro aspetti principali: un form-factor differente e più sottile, il sequencer interno che ora supporta anche i 64 step, l'aumento di capacità di memoria per la versione UW (ma di soli 0,5 megabytes), un migliore rapporto S/N (gli output ora sono bilanciati). Meno importante, ma gradita è l'introduzione di una nuova modalità di alimentazione (che ora e' universale).
Anche per la Monomachine abbiamo i cambiamenti visti sopra (tranne ovviamente per la questione memoria), in più per la prima volta si potranno caricare le proprie waveform.
Il prezzo dei due prodotti rimane inalterato (purtroppo!).

UPDATE: secondo una dichiarazione dei responsabili di Elektron, i modelli MK1 continueranno comunque ad essere supportati (per esempio prossimamente ci sarà un aggiornamento del software interno) ma non potranno usufruire di alcune delle novità introdotte nei modelli MK2 (come per esempio le user waveforms nella Monomachine, per evidenti modifiche di carattere hardware - ndr).

I nostri analisti finanziari prevedono una certa svalutazione sui vecchi modelli e possibilità di immissione sul circuito dell'usato (si sa, gli analisti sono cinici, no?).
Se volete farvi un bel regalo di natale con un modello MK2, in Italia il distributore ufficiale è SoundWave.

Soundsnap: lo YouTube dei samples?

Il fenomeno web 2.0 non è fatto solo di video, foto e affini. Da qualche mese è online Soundsnap.com, un sito creato dal 25enne greco Tasos Frantzolas, dove la materia prima del condividere sono i campionamenti.
Samples a volontà dunque, organizzati secondo le tassonomie appunto del web attuale (dunque tagging, etc.). Un semplice flash player per ascoltare la versione streaming, e la possibilità di scaricare in mp3 o wav.
Sul sito ci sono già diverse migliaia di samples, ma, come sempre in questi casi, più vi date da fare, meglio è per tutti.

Il primo album con il TENORI-ON

Doveva capitare che prima o poi qualcuno realizzasse il primo album interamente fatto con il TENORI-ON. Si tratta del musicista californiano Norman Fairbanks che descrive la cosa come "back to the good old times... just a man and his machine". Sono 8 tracce di elettronica ambientale piuttosto tradizionale, sono gratuite e scaricabili dal sito ufficiale.
Abbiamo fatto qualche domanda a Norman, che pare molto entusiasta del Tenori-on: "Conosco il TENORI-ON sin dalla sua fase di prototipo, 2 anni fa. Ci sono diverse cose che lo rendono assolutamente unico... l'interfaccia, il fatto che sia fatto di magnesio, la possibilità di creare strutture e sequenze, la presenza di suoni interni, l'opzione di campionamento, il fatto che possa andare a batteria e dunque essere una unità mobile. Qualsiasi siano gli strumenti con cui hai lavorato in passato, il TENORI-ON rappresenta un'esperienza unica".
Amen.
Chi sarà il prossimo?

Kaoss Pad 3: tempo di aggiornare

Buone nuove per i possessori di Kaoss Pad 3 (o KP3 se preferite): è disponibile l'aggiornamento 2.0 del sistema operativo, anche se al momento la notizia non è ancora presente sul sito di Korg Italia. Lo trovate sul sito inglese (vi dispenso da quello giapponese!).
 

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